In
occasione delle Giornate Europee del Patrimonio,
il 23 settembre 2006, giorno dell’equinozio
di autunno, il Castello D’Albertis Museo delle
Culture del Mondo di Genova intende
volgere la sua attenzione al Sole e ritrovare il suo
Tempo…
Tra le innumerevoli collezioni del castello dalla
natura più svariata, un patrimonio insolito
si cela tra le sue mura, anzi tra le piante e terrazze
del parco, annidandosi tra i merli e le torri: 11
orologi solari dalle fogge più inaspettate,
lastre marmoree incise o dipinte ad acquarello con
evanescenti fate colorate che si tendono la mano a
rappresentare le ore, bacini metallici e globi avvolti
nelle tenebre della notte o nella luce del giorno.
Enrico Alberto D’Albertis, infatti, tra il 1875
e il 1928, eseguì personalmente oltre cento
meridiane in tutto il mondo, con i più fantasiosi
motti di accompagnamento, ed 8 al Castello stesso.
Il Capitano ha intrapreso dei veri e propri “viaggi
gnomonici” con il suo baule - oggi visibile
nella Sala delle Meridiane del Castello - che racchiudeva
gli strumenti necessari per progettare e costruire
gli orologi solari: in Val d’Aosta, come in
Egitto, a Venezia come in Libia, a Voltri come a Pietralavezzara,
per segnare i tempi della guerra e della pace, per
rendere omaggio alle signore di una villa o per esercitarsi
nella astronomia e nella matematica.
L’insieme delle meridiane del Castello, con
la loro ricca documentazione fotografica e strumentale,
possono dare vita a infiniti percorsi tematici e a
laboratori didattici.
Per questo la giornata rappresenta il primo invito
alle famiglie per i sabato pomeriggio a Castello D’Albertis,
che i Servizi Educativi e Didattici del Settore Musei
hanno messo a punto con la collaborazione dell’Associazione
Culturale non profit Horologium (ore 14,30-17).
Per andare alla ricerca del tempo perduto, dalle ore
17 è invitata l’intera cittadinanza per
prendere parte con il Capitano, indiscutibile protagonista
di un’era costellata di continue scoperte, ad
un percorso nel parco tra le meridiane, prima che
su di essi cali l’ultimo tramonto. Di seguito,
alla base della Torre del Vento verrà
presentata la prima meridiana restaurata, il bacino
equatoriale maggiore, per voce e mano di Fabio Garnero
(Solaria Opere). Le voci e i suoni di Echo
Art chiuderanno la giornata, accompagnando il percorso
visivo tra le splendide e curiose meridiane restaurate
da Fabio Garnero ed esplorate nel volume Le parole
del tempo, da lui curato insieme a Elena Correggia. |